2025-09-03 HaiPress
Solo 13 regioni italiane raggiungono
gli standard per l'erogazione delle cure essenziale garantite
dal Ssn (Livelli essenziali di assistenza) gratuitamente o
previo il pagamento del ticket nel 2023,Veneto in testa. Al Sud
sono promosse solo Puglia,Campania e Sardegna. Ma 8 regioni
peggiorano rispetto al 2022 e "la frattura tra il Nord e il Sud
del Paese non accenna a ridursi". Lo rileva la Fondazione Gimbe
analizzando i dati della Relazione 2023 'Monitoraggio dei Lea
attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia' pubblicata lo scorso 6
agosto dal ministero della Salute,dopo una prima anticipazione
dei risultati lo scorso febbraio.
Gimbe spiega il presidente Nino Cartabellotta,"ha condotto
un'analisi indipendente per misurare le differenze regionali nel
garantire i diritti fondamentali di salute,con particolare
attenzione all'entità della frattura Nord-Sud. Per ciascuna
Regione sono state inoltre valutate le variazioni tra il 2022 e
il 2023 e il posizionamento nelle tre aree della prevenzione,
assistenza distrettuale e ospedaliera". Le differenze tra gli
adempimenti Lea 2022 e 2023 sono state analizzate valutando i
punteggi totali delle Regioni e le performance nazionali nei tre
macro-livelli assistenziali. Nel 2023,rileva Gimbe,8 Regioni
hanno registrato un peggioramento rispetto all'anno precedente,
seppure con gap di entità molto variabile: a perdere almeno 10
punti sono Lazio (-10),Sicilia (-11),Lombardia (-14) e
Basilicata (-19). "La riduzione delle performance anche in
Regioni storicamente solide - commenta Cartabellotta - dimostra
che la tenuta del Ssn non è più garantita nemmeno nei territori
con maggiore disponibilità di risorse o reputazione sanitaria. È
un campanello d'allarme che non può essere ignorato". Sul fronte
opposto,due Regioni del Mezzogiorno mostrano un netto
miglioramento: Calabria (+41) e Sardegna (+26).