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Rasoulof, 'la Palma a Panahi colpo inaspettato alla repressione'

2025-05-26 IDOPRESS

All'indomani della Palma d'oro per

'Un Simple Accident',una voce potente si affianca a quella di

Jafar Panahi per esaltare l'importanza,anche politica,di

un'opera che ha colpito profondamente la giuria di Cannes come

rivelato ieri sera dalla presidente Juliette Binoche. Oggi a

parlare è infatti Mohammad Rasoulof che,proprio un anno fa,era

arrivato rocambolescamente al festival dopo aver ricevuto una

condanna a otto anni di detenzione in Iran da cui era fuggito

clandestinamente con il suo film 'Il seme del fico sacro',poi

riconosciuto sulla Croisette con il Premio speciale della Giuria

e la candidatura all'Oscar.


"Questa vittoria - scrive oggi Rasoulof,che adesso vive in

Germania,in una dichiarazione congiunta rilasciata con i

produttori Kaveh Farnam e Farzad Pak dell'Associazione iraniana

dei registi indipendenti (Iifma) - è un colpo inaspettato e

potente alla macchina della repressione nella Repubblica

Islamica".


Se nei commenti rilasciati ieri a caldo dopo la vittoria

Jafar Panahi aveva soprattutto posto l'accento sul tema della

speranza e del perdono che animano i protagonisti di 'Un Simple

Accident',oggi appare chiaro al suo collega e amico Rasoulof

che il film è anche un esplicito atto d'accusa contro i

torturatori iraniani e la libertà conculcata in Iran. Ciò

nonostante,Panahi ha subito dichiarato che intende tornare al

più presto nel suo Paese.


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